Maschi calciatori e femmine ballerine?

La danza è sempre stata vittima di preconcetti per quanto riguarda il genere maschile, considerata infatti da molti un’attività al femminile; spesso i maschietti che decidono di praticarla sono vittime di pregiudizi.

Tanti sono i film che hanno trattato questo argomento come il film Billy Elliot, ispirato alla vita del ballerino Philip Mosley che racconta la sua storia di quando ad undici anni avrebbe voluto studiare danza classica ma fu ostacolato dalla società e dalla sua famiglia; nonostante tutto poi realizzò il suo sogno diventando un famosissimo ballerino. In questo film emerge l’importanza di seguire le proprie attitudini, fondamentale soprattutto per i bambini. 

Un’altra storia da ricordare è quella del principino George, deriso da una conduttrice tv per la sua passione per il balletto. Il principe William, suo padre, dichiarò di voler assecondare la passione del figlio iscrivendolo ad un corso di danza. La conduttrice Lea Spencer riportò la notizia, durante il suo programma tv, ridendo in modo scomposto. Il video diventò virale causando molte critiche. La conduttrice fu poi costretta a chiedere scusa, ma il danno ormai era fatto, e la notizia ha fatto il giro del mondo.

Gli stereotipi, i preconcetti, e i pregiudizi condizionano il nostro modo di essere e le nostre scelte. Ci condizionano anche nelle semplici cose in cui basterebbe seguire il nostro istinto, come la scelta delle passioni da coltivare. Possono, ad esempio, agire condizionando la scelta dello sport che vogliamo fare. Di solito infatti le bambine si orientano verso attività che considerano più “femminili” come la danza e i maschi verso attività più “maschili” come il calcio. In questo modo cresciamo cercando di conformarci a ciò che gli altri si aspettano da noi nascondendo alcuni tratti della nostra personalità. Ma dobbiamo imparare ad andare oltre; la danza sportiva è una disciplina multi educativa che aiuta corpo e mente ma soprattutto educa al rispetto di se stessi e della figura femminile e va oltre i preconcetti di genere. Trovarsi in sala da ballo non solo con i maschi ma anche con le femmine aiuta a crescere con una mentalità più aperta e con meno preconcetti.

Attraverso la nostra esperienza nell’ambiente danza ormai da più di 15 anni è scaturita una riflessione che va oltre gli stereotipi e considera la danza sportiva uno sport che non ha nulla di meno rispetto agli altri come il calcio; tutti la possono praticare allo stesso modo, maschi e femmine, evidenziandone i lati costruttivi per la crescita fisica ed emotiva, l’educazione, le relazioni sociali, la disciplina e la carriera futura.

Lo psicologo Paolo Grampa ha affermato che “rinunciare a qualcosa che appassiona in favore dei pregiudizi genera frustrazione e infelicità” consigliando ai genitori di proporre varie alternative per i propri figli ma poi di  lasciare la scelta finale al proprio figlio così da seguire la passione, gli interessi e la curiosità del bambino senza esprimere giudizi nella scelta. Per il filosofo, privare il proprio figlio della possibilità di coltivare una passione è considerata una forma di violenza.

Per concludere ricordiamo solo alcuni dei benefici che caratterizzano la danza sportiva:

  • -Migliora la postura
  • -Lavora su tutti i muscoli del corpo
  • -Migliora le capacità coordinative come l’equilibrio e la rapidità elementi fondamentali per una crescita salutare
  • -Educa al rispetto degli altri
  • -Accresce l’autostima nei più timidi e placa i più irrequieti
  • -Insegna la disciplina
  • -Migliora le capacità cognitive come la memoria e la concentrazione
Maschi calciatori e femmine ballerine?
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